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L'ECOMUSEO

L’ecomuseo documenta l’attività di produzione e commercio di due particolari prodotti: la polvere da sparo ed il tabacco.

Gli opifici addetti alla produzione di polvere pirica, ubicati lungo il torrente Rassina, con macchinari mossi grazie alla forza idraulica, conobbero il loro maggiore sviluppo tra il XIX e il XX secolo. I due maggiori polverifici furono quello dei Prati e quello del Ciofi, di cui rimangono ancora significative testimonianze. L’attività, oltre che all’interno di strutture autorizzate, veniva svolta anche attraverso i numerosi “pilli” (cavità scavate nella pietra per il pestaggio delle componenti) disseminati nei boschi, al di fuori del controllo degli organi di sorveglianza, la cui produzione alimentava il mercato del contrabbando.

Altre vicende conobbe la coltivazione del tabacco, praticata fino al 1779 all’interno della Contea dei Conti Umbertini e poi anche in seguito (grazie a privilegi concessi dal Granduca Pietro Leopoldo), che assicurò un certo benessere alla comunità locale. Dopo la soppressione del privilegio, avvenuta nel 1830, il commercio del tabacco continuò clandestinamente. La materia prima veniva recuperata nelle zone della Valtiberina e dell’Umbria e trasportata a Chitignano per la trasformazione in trinciato e sigari mediante la lavorazione delle sigaraie, donne specializzate in questa particolare manifattura. Il prodotto finito era quindi smerciato attraverso il contrabbando. Le vie tracciate dai contrabbandieri andavano sul versante romagnolo, verso, Firenze, Pisa e Livorno, verso la Maremma toscana e laziale, verso l’Umbria e le Marche.


Il Centro di documentazione dell'Ecomuseo

Qui sono collocati alcuni strumenti di lavoro e pannelli esplicativi riferiti alle due lavorazioni oltre ad uno spazio video nel quale poter fruire di alcune testimonianze raccolte nell’ambito del progetto “La banca della memoria”


I Pilli

L’Associazione locale “I Battitori” ha compiuto una ricerca che ha permesso di rintracciare i numerosi “pilli” distribuiti nel territorio circostante, alcuni dei quali raggiungibili attraverso specifici sentieri. La ricerca ha prodotto anche una pubblicazione nei quaderni dell'Ecomuseo “I Pilli dei Contrabbandieri”, scaricabile on line.


Le acque curative

Altra particolarità dell’area è rappresentata dalla presenza di acque dalla particolare composizione e con spiccate proprietà curative. La più conosciuta è la “Sorgente Buca del Tesoro” ben raggiungibile percorrendo la strada che congiunge il capoluogo con la frazione di Taena. In questa località, dove il comune ha realizzato un’area verde attrezzata, sono presenti due distinte fonti con due diverse tipologie di acque. Una di queste presenta spiccate caratteristiche sulfuree.

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